È certamente vero che non è facile avvicinarsi all’argomento della volontà in modo leggero, poiché parlare di volontà, di buona volontà e di volontà di bene equivale a risvegliare il senso di responsabilità, e a parte qualche eccezione molti sembrano in genere sfuggirne l’incontro. Se poi qualcuno replicasse che il Progetto Volontà non è conosciuto, ha perfettamente ragione. Ma ora qualcosa si muove: nel 2019 l’Istituto di Psicosintesi ha pubblicato un testo di Mauro Ventola [Il coraggio di volere]; un’interessante e dotta trattazione sul tema della volontà, al centro della quale sta la domanda chiave: “come far procedere il Progetto Volontà?”. La domanda chiede l’attenzione che merita.
Pur muovendosi le acque sull’arduo tentativo di descrivere cosa rappresenti il “volere” per l’uomo, le risposte alla ‘chiamata’ sembrano ancora sporadiche ed emergenti in nicchie isolate. E non potrebbe essere diversamente! Dedicare tempo e risorse ad un tema che non coinvolge emotivamente e non paga le ambizioni personali, non richiama le masse, non è di immediato appeal. La risposta infatti non può che nascere dalle profondità dell’anima, e manifestarsi come adesione solo da chi, almeno in parte, ha già compreso nel cuore, avvicinato con la mente e applicato nell’azione ciò che la volontà rappresenta per la creazione del “futuro”.
E poiché l’espressione compiuta della Volontà RISIEDE nel futuro dell’umanità, e poichè il futuro dipende dall’azione nel presente, è altrettanto vero che il Progetto Volontà sta silenziosamente continuando a raccogliere a sé altri uomini: uomini in grado di offrire al destino forze nuove e vitali, capaci di sostenere la potenza che la volontà E’, nella sua essenza.
Come l’onda che sta per infrangersi sulla riva, e nel suo riflusso richiama a sé forze nuove al fine di esternarsi con più potenza, così il Progetto Volontà sta attraendo a sé tutte le risorse possibili per lambire più ampiamente le spiagge del mondo, e manifestare alla vista di molti più uomini il potenziale di bene in esso racchiuso.